XXXIII Anniversario
Giugno
2013
Ricordiamo quest’anno il XXXIII anniversario della Strage di Ustica dopo che la Cassazione, con una sentenza definitiva, ha confermato le decisioni del Tribunale Civile di Palermo che, ribadendo le conclusioni a cui era arrivato il giudice Priore (“l’incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto”), ha condannato i Ministeri dei Trasporti e della Difesa per non aver salvaguardato le vite di cittadini inermi e per aver in ogni modo ostacolato la ricerca della verità.
Si può ben dire dunque che abbiamo conquistato la verità giudiziaria e che siamo arrivati ad una svolta importante che corona l’impegno assiduo dell’Associazione, di quanti le sono stati vicini, e della società civile tutta.
Oggi si deve continuare, bisogna arrivare ai diretti protagonisti dell’abbattimento dell’aereo Itavia e alle responsabilità degli Stati.
È una pagina della storia non soltanto italiana che dobbiamo ancora svelare, ed è per questo che le parole DALLA VERITÀ ALLA STORIA accompagnano il programma dei nostri eventi dell’estate 2013.
È venuto il momento di rileggere questi lunghi anni e di capire in che modo la verità è stata tenuta celata, bisogna interrogarsi, ad esempio, su cosa succedesse all’interno del Governo dell’epoca: sappiamo che qualcuno era informato e altri, o perchè ingannati dagli apparati o per scelta, preferivano far finta di nulla.
Abbiamo molte riserve sull’operato della Magistratura: i primi tempi dell’indagine, dal trasferimento dell’inchiesta a Roma fino alla fine del 1983, hanno prodotto materiale irrilevante e sono state sprecate molte occasioni per raggiungere la verità.
Se su Ustica per troppo tempo è calata la cappa del silenzio e della rimozione, in molti hanno operato perché ciò avvenisse. È necessario ora ripercorre questa vicenda con il passo sicuro del metodo scientifico e della ricerca storica.
Ci troviamo di fronte ad una pagina di una storia non soltanto europea e che non è collegata unicamente alla tradizionale disputa tra occidente capitalista e oriente comunista: è una vicenda che ci porta ad un dissidio diverso, ancora non interamente sondato, che incrocia trasversalmente i paesi del Mediterraneo.
Sono questi i nuovi orizzonti che dobbiamo scrutare per scrivere fino in fonda la storia di Ustica.
E nel contempo rimaniamo, come sempre, legati al Museo per la Memoria, attorno al quale continueremo a ritrovarci, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibili questi appuntamenti.
Voglio dire che ho sentito il bisogno di abbracciare il relitto, il Museo, il ricordo delle povere vittime e che anche quest’anno riusciamo a farlo con una grande operazione culturale.
DARIA BONFIETTI
Presidente Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica