Trincea
Luglio
2015
Marco Baliani
scritto e interpretato da Marco Baliani
regia Maria Maglietta
scene e luci Lucio Diana
musica e immagini Mirto Baliani
visual design David Loom
produzione Marche Teatro
coproduzione Festival delle Colline Torinesi
L’iniziativa ha ricevuto il logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionali.
Il pittore è un macellaio, ma egli sta nella sua macelleria come in una chiesa, con la carne macellata come Crocifisso, che altro siamo se non potenziali carcasse? Quando entro in una macelleria mi meraviglio sempre di non esserci io lì appeso al posto dell’animale.
Francis Bacon
La macelleria è lo sfondo opaco della Storia e il bancone del macellaio è la sua trincea.
La prima guerra mondiale inaugura l’impossibilità di una narrazione fondata su un flusso temporale continuo. Per il soldato in trincea il tempo si assolutizza in un denso presente, un tempo inceppato, fatto di gesti folli divenuti normali, come quello di uccidere, e che impedisce alla parola di farsi racconto.
Il corpo è ubriaco di terrore, ha fame, non solo di cibo e di conforto, ha fame di umanità, di relazioni umane che ormai vanno svanendo nella memoria.
Il corpo individuale del soldato non esiste più, diviene ingranaggio, numero, funzione operosa della grande fabbrica industriale che produce morte, diviene efficiente strumento nelle mani dello Stato padrone.
Il corpo viene sottoposto a un processo di spersonalizzazione, di impoverimento progressivo della propria umanità.
Con questo spettacolo voglio provare a essere quel corpo, nell’unicità di quell’annichilimento che lo espropria da se stesso e lo riduce a carne, intercambiabile strumento di un potere che comincia allora a sperimentare su larga scala l’assoggettamento totale dell’essere umano.
Marco Baliani