The Plot is the Revolution
Luglio
2013
uno spettacolo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Judith Malina (The Living Theatre, NY)
e la partecipazione di Thomas Walker, Brad Burgess
spazio scenico Enrico Casagrande, Daniela Nicolò
una produzione Motus
evento eccezionale realizzato grazie al sostegno di Festival Santarcangelo41
l’evento di Bologna è reso possibile grazie alla collaborazione di Fondazione Morra, Napoli e di Cristina Valenti
Agli spettatori di Paradise Now veniva data una mappa che rappresentava il viaggio ascensionale verso la Rivoluzione Permanente. Ai piedi della mappa si leggeva “The Plot is the Revolution” ossia “la trama è la rivoluzione”. Era il 1968, e il Living Theatre credeva che, usciti dal teatro, la rivoluzione fosse possibile.
Nel 2011 abbiamo incontrato Judith Malina a New York: è nato un dialogo fiammeggiante, e abbiamo deciso di tentare un’esperienza comune, sospinti dall’esplosione di interrogativi che affollano la parola “rivoluzione”, sia a livello intimo e personale, sia in una prospettiva più ampia e “politica”.
Abbiamo dato vita a questo “incontro fra due Antigoni” per condividere con gli spettatori un esperimento: non uno spettacolo ma un confronto/contest, un dialogo fra generazioni, esperienze, voci e fisicità diverse ma possentemente vicine, unite dal suono della fiamma che induce a credere ancora nel teatro come possibilità d’azione.
Domande da rivolgere a una donna straordinaria che è riuscita a rivoluzionare ogni attimo della propria esistenza privata e artistica. Domande proiettate nel tempo presente e inevitabilmente verso un futuro prossimo venturo. Domande che abbiamo provocato e accolto anche fra tanti compagni di viaggio: artisti, critici e spettatori che partecipano a The Plot is the Revolution con le registrazioni audio delle loro riflessioni e interrogazioni.
“I meet Silvia Calderoni, to voyage together through history, theater, political commitment, two women, two actresses, separated by the generations, toward our destination with the audience, which will become participants in our search for the beautiful non-violent anarchist revolution”. Judith Malina