Kohlhaas
Luglio
2010
di Remo Rostagno e Marco Baliani
tratto da “Michael Kohlhaas” di Heinrich von Kleist
con Marco Baliani
Marco Baliani, solo in scena, seduto su una sedia, vestito di nero, incanta il pubblico di ogni età, narrando la storia realmente accaduta, nella Germania del ’500, di un mercante di cavalli, vittima del sopruso di un potente e della corruzione della giustizia. La spirale di violenza generata dal torto subito solleva domande senza risposta: cos’è la giustizia, quella umana e quella divina, e come può l’individuo ricomporre personalmente un’ingiustizia? Domande che segnano la parabola di vita del protagonista, ripercorsa attraverso una partitura implacabile di gesti e immagini. Il narratore evoca paesaggi e persone, cavalli bardati e zoccoli scalpitanti, schiere di ribelli e battaglie campali. Lo scenario del racconto sembra materializzarsi davanti agli occhi dello spettatore, rendendo indistinguibili il raccontatore e i suoi personaggi, il passato della storia e il presente della narrazione.
E quando il cerchio del racconto si chiude, la vicenda del protagonista sembra ricongiungersi alla memoria di una generazione, quella del narratore, che dello slancio ideale contro ogni sopruso ha fatto un segno estremo di riconoscimento.