ITAVIA Aerolinee
Giugno
2010
installazione di Flavio Favelli
un progetto di Studio Untitled
a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Maria Alicata
coordinamento organizzativo e fund raising:
Associazione La Pillola 400
in collaborazione con Idealex Studio
Avv. Lavinia Savini
e con la Professoressa Antonia Ciampi
e gli studenti del Dipartimento Arti Visive dell’Accademia
Ricordare prevede un’attitudine creativa ed intuitiva, per ricomporre, assemblare, ricostruire le tessere di un mosaico complesso, che, nel caso della tragedia di Ustica, è disseminato di vuoti di memoria, di silenzi, di contraddizioni e d’improvvisi lampi di luce.
Flavio Favelli prende le mosse inizialmente da un’immagine riemersa dal profondo della sua memoria d’infanzia: quella fotografia apparsa sui giornali subito dopo la sciagura di un corpo senza vita affiorato dalle acque del mare scuro. Per l’artista l’immagine costituisce “una metafora, come se gli abissi marini rappresentassero i tanti abissi della vita, politica e non, del nostro Paese”. Dopo un primo lavoro dedicato a quell’immagine Favelli inizia, nel 2007, il progetto Itavia Aerolinee: Cerimonia (India Hotel 870) è la ‘fodera’ a grandezza reale del DC9 scomparso che ne ridisegna la sagoma. L’opera, in tela tecnica leggera color crema, tagliata e cucita sulle misure e le forme del relitto dell’aereo, con due scritte rosso pompeiano ITAVIA ai lati della fusoliera, sarà esposta per la prima volta in Piazza Maggiore a Bologna nel giugno 2010.
Oltre alla sagoma dell’aereo, come se la linea aerea non avesse mai cessato di esistere, il progetto si compone di una serie di gadget e di oggetti di merchandising dell’Itavia: cartoline, poster, foulard, divise e distintivi. La linea aerea, fallita proprio in seguito e a causa dell’incidente, travolta da più o meno pretestuose polemiche, rivive nell’opera di Favelli come se l’artista negasse il fatto della sua scomparsa e, implicitamente, anche dell’incidente. L’atto della rimozione del ricordo è tipico delle conseguenze di un fatto traumatico che non si vuole accettare. Itavia Aerolinee è un monumento a rovescio, al negativo: un’opera che ricorda negando e rimuovendo il trauma sociale. Ma è allo stesso tempo una riflessione su un fatto che non ha ancora trovato un suo ricordo conclusivo, una spiegazione definitiva, dove le verità sfumano l’una nell’altra, in una memoria senza forma né pace. Il ‘monumento effimero’ di Favelli, tanto più efficace quanto temporaneo e inaspettato, appare come un lampo una mattina in Piazza Maggiore, leggero come un’ombra di luce ma accecante per la sua limpidezza e la sua necessità.