Di Fronte agli Occhi degli Altri
Luglio
2012
di e con Virgilio Sieni
violoncello Naomi Berrill
“Non vorrei chiamarlo spettacolo ma gioco. E quale gioco un danzatore può proporre nell’incontro con persone che hanno vissuto e resistito agli sconvolgimenti della vita? L’unica risposta che sento la più vicina al senso di quest’esperienza è il ‘toccare con mano’. In questo gioco del tatto, nell’essere adiacenti e vicini all’altro, nel lasciarsi assorbire da quei corpi, nella grazia e nella rudezza, si darà luogo a un ciclo di incontri spontanei con alcuni partigiani e alcuni famigliari delle vittime della tragedia di Ustica. Questi duetti improvvisati sul toccare e sul gioco del corpo nel suo prestarsi a una dimensione sospesa, costituiranno la metrica di altrettante danze in memoria” (Virgilio Sieni).