Il tema della verità, indicato come cammino nel titolo del programma di iniziative per il XXVI anniversario della Strage di Ustica, attraversa gli spettacoli presenti nella rassegna, motivando le ragioni del fare memoria.
La memoria che è diversa per ciascuno e non è data per tutti, in ragione delle differenti biografie ed esistenze, e che nel caso dei giovani studenti delle Scuole Medie Zappa è stato necessario ricostruire, immaginare, dire per la prima volta, con l’urgenza scandita dal canto rap che dà il titolo al loro spettacolo, presentato eccezionalmente all’interno del Museo per la Memoria: È ora. È adesso! Un lavoro nato dal gioco e dalla creazione condivisa, nell’ambito di un laboratorio di non-scuola iniziato a gennaio, sotto la guida di Luigi Dadina e Lanfranco “Moder” Vicari del Teatro delle Albe, che ha portato gli adolescenti del quartiere Navile a confrontarsi con la richiesta di verità rappresentata dal relitto di aereo conservato a pochi passi dalla loro scuola.
E quale la verità dei personaggi shakespeariani, e quindi del mistero dell’uomo? Armando Punzo torna al Giardino della Memoria con la Compagnia della Fortezza per presentare l’anteprima del suo nuovo spettacolo, Dopo la tempesta, che esplora i testi di Shakespeare non attraverso i canoni della tradizione interpretativa, ma nelle pieghe, negli spazi vuoti e fluidi di trame che è necessario districare per liberare possibilità ancora inespresse di vite altre e nuove.
La memoria come un vuoto da colmare anche nello spettacolo Gianni, vincitore del Premio Scenario per Ustica, presentato dalla giovane straordinaria attrice Caroline Baglioni, che ritrova nella voce dello zio affetto da problemi maniaco-depressivi le tracce di verità di un’esistenza che la scrittura teatrale riesce a sottrarre all’oggettivazione della malattia.
Un incontro a distanza molto simile a quello che la danzatrice e coreografa Antonella Bertoni ha vissuto in modo ravvicinato con la “multiformità” di Patrizia Biroli, sua partner in Le Fumatrici di pecore, lavoro che indaga poeticamente le risorse celate nelle attitudini differenti.
E se George Bernard Shaw esclamava “Quant’è comica la verità!”, il “coreocabaret confusionale sulla dimensione economica dell’esistenza” di Roberto Castello e Andrea Cosentino, dal titolo Trattato di economia, si interroga sul denaro e sulla sua onnipresenza per scoprirne la paradossale mancanza di rapporto con la realtà. Una memoria del presente da consegnare con molta ironia all’immaginazione di un differente modello di contratto umano possibile.
Il percorso degli spettacoli chiude il suo cerchio incontrando altri adolescenti, i giovani attori della compagnia Out Pratello, protagonisti quest’anno della tradizionale serata di poesia La notte di San Lorenzo, che raccoglierà molti dei fili tracciati fin qui, a tessere una trama di altre verità possibili, nell’ordito quotidiano di esistenze marginali, ferite, o normalmente invisibili.
Cristina Valenti