Teatri e memorie. Gli spettacoli ospitati nel Giardino di Ustica disegnano un percorso che da Bologna porta a Palermo, con deviazioni nel tempo e nello spazio, a comporre una mappa di storie che ha come coordinate la memoria e il presente.
Al centro protagoniste femminili d’eccezione, giovani artisti e collettivi teatrali capaci di coniugare lo sguardo sul passato, lontano e recente, con l’impegno civile, la denuncia, la consapevolezza delle radici.
Apre la rassegna Sonia Bergamasco, una delle più intense attrici contemporanee, con Salmo della gioventù, inedito concerto di versi da Amelia Rosselli, con la drammaturgia sonora del percussionista Rodolfo Rossi. La scrittura poetica come domanda sul mondo, “visione adolescenziale” e al tempo stesso “esperimento doloroso e irriverente”: la lingua della poetessa si fa “partitura di suoni e silenzi” per restituire l’avventura poetica e umana di una grande testimone del nostro tempo.
Il mito di Medea incontra fatalmente la terra lucana nello spettacolo diretto da Terry Paternoster, regista esordiente, vincitrice del Premio Scenario per Ustica. Il nome dell’eroina greca si declina nell’acronimo di M.E.D.E.A. Big Oil in riferimento al titolo di un master organizzato dall’Eni in Basilicata. Quella del Collettivo InternoEnki è una sorta di anti-Medea, che non uccide i suoi figli, ma li stringe in un abbraccio mortale trattenendoli in una terra tradita dal Big Oil Giasone, la multinazionale che non ha mantenuto le sue promesse di benessere e lavoro.
Ci porta in Sicilia il giovanissimo Tindaro Granata (già insignito di premi prestigiosi e per la prima volta a Bologna), autore e interprete dello spettacolo Antropolaroid, impressionante carrellata di ritratti che attraversa quattro generazioni per raccontare la storia vera del protagonista, e il destino al quale si è sottratto spezzando “un’eredità tramandata di padre in figlio”. Una catena di predestinazione che appartiene all’antropologia della mafia e che intreccia nomi noti della cronaca con vicende di condanna ma anche di riscatto personale.
Il Teatro Due Mondi di Faenza (cha ha fatto tournées in più di trenta paesi differenti), presenta una lettura del libro Cuore per attori, pupazzi e canzoni. Un viaggio nella storia nascente dell’identità nazionale attraverso la visione socialista riformatrice di De Amicis, basata su un progetto educativo incentrato sulla scuola pubblica e su valori condivisi e solidali. Valori da riscoprire nel confronto con il presente, quando i piccoli stranieri hanno sostituito i meridionali immigrati.
La rassegna si conclude a Palermo, con l’importante ritorno al Giardino di Emma Dante (dopo l’anteprima italiana di Ballarini nel 2010) e dei Fratelli Mancuso (dopo Rumore di acque con le Albe nel 2012). Lo spettacolo-concerto Verso Medea è una tragedia della diversità e dell’istinto, che affonda in un destino di sradicamento. La lettura della regista si nutre di visioni folgoranti, in una coreografia di riti ancestrali dove il destino di Medea si compie come scelta della colpa: l’infanticida condanna il paese alla sterilità, mentre il dramma di Euripide rimanda alla tragica attualità delle cronache contemporanee.
Cristina Valenti