Camillo Olivetti
Luglio
2012
di Laura Curino e Gabriele Vacis
con Laura Curino
regia Gabriele Vacis
collaborazione alla drammaturgia Laura Volta
assistente alla regia Serena Sinigaglia
il libro Olivetti è pubblicato da Baldini & Castoldi
Ivrea è oggi un Paradiso perduto. Chi parla più di fabbriche belle, di città a misura d’uomo, di rispetto del territorio, di tecnologia al servizio del benessere? Chi si ricorda di un luogo dove pittori, artisti, poeti dirigevano un’azienda? Adriano Olivetti aveva chiamato Le Corbusier a creare le case per gli operai. La sua casa editrice, dopo la guerra, pubblicò i testi di filosofia, psicologia, sociologia, architettura fino ad allora proibiti dal fascismo. La sua fabbrica diventò la dimostrazione vivente e redditizia del fatto che il lavoro in fabbrica può non essere sinonimo di alienazione, inquinamento, malattia.
Il lavoro su Olivetti è un tentativo di sollecitare la memoria.
Olivetti è la storia di Camillo, il pioniere, l’inventore, l’anticonformista capriccioso e geniale che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere.
Le voci narranti sono affidate a due personaggi fondamentali della sua storia: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. Queste due donne, provenienti entrambe da una cultura di minoranza (ebrea la prima, valdese la seconda) sono state le protagoniste silenziose della formazione e della realizzazione del sogno. La loro voce, riportata in primo piano, è paradigma delle tante voci femminili che in quegli anni hanno costruito nell’ombra.
Olivetti è il racconto epico di un’avventura: avvincente, piena di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi. La cosa più straordinaria è che… è tutto vero.