È assurdo pensare che gli aerei volino
Luglio
2018
Spettacolo teatrale
uno spettacolo di Kepler-452
concept e drammaturgia Kepler-452
regia Enrico Baraldi, Nicola Borghesi
in scena Paola Aiello, Nicola Borghesi
suoni Bebo Guidetti
organizzazione Michela Buscema
Il 27 giugno del 1980 un aereo decolla da Bologna per non atterrare più. Gli ottantuno passeggeri, insieme ai propri effetti personali, alla propria identità e memoria, resteranno, come dice uno dei parenti delle vittime, “sospesi in volo”. Pochi mesi dopo l’incidente la compagnia Itavia cesserà per sempre le sue attività.
Noi non sappiamo nulla di questi ottantuno scomparsi negli anni ottanta, non li abbiamo conosciuti, né lo potremo fare mai. Restano però di loro alcune cose: il meticoloso catalogo degli oggetti rinvenuti nel relitto del volo Itavia, i loro parenti, ciò che hanno lasciato dietro di sé.
La sagoma del DC-9 Itavia conservata nel Museo per la Memoria di Ustica è composta da brandelli giustapposti, singoli pezzi intervallati da spazi vuoti che restituiscono un’immagine frammentaria ma potente.
Tenteremo di ricostruire alcune identità partendo proprio da ciò che hanno lasciato, immaginando la possibilità di riempire gli spazi vuoti tra un frammento e l’altro, alternando drammaturgia e indagini, incrociando interviste, oggetti e libere associazioni.
In scena racconteremo il processo di indagine e di avvicinamento alle identità degli scomparsi attraverso immagini, interviste, suoni e la nostra presenza sulla scena.
La domanda alla quale tenteremo di rispondere è: cosa lasciamo dietro di noi? Se dovessimo rimanere per sempre, inspiegabilmente sospesi in volo, ora, noi, cosa lasceremmo e a chi? Cos’è la memoria e in quale punto dell’essere umano si trova? A cosa serve? Come si esercita? Come fanno gli aerei a volare?