Come abbattere il Muro di Gomma
Giugno
2010
convegno in collaborazione con Democratica Scuola di Politica
Il convegno promosso dalla Associazione Parenti delle Vittime in collaborazione conDemocratica non intende offrire una ricostruzione puntuale della strage e della vicenda giudiziaria che ne è seguita. Non vuole proporre una specifica versione dei fatti o una specifica interpretazione politica del ruolo svolto da chi – a vario titolo, con azioni o omissioni – ne fu protagonista. L’occasione del trentennale della strage viene colta piuttosto per onorare la memoria di chi vi perse la vita provando a dire cosa la loro scomparsa ci abbia aiutato a capire della nostra democrazia.
La vicenda giudiziaria su Ustica consente di cogliere, in primo luogo, quanto sia essenziale per il funzionamento delle istituzioni democratiche e dello stato di diritto che la società trovi in se stessa la forza di porre le domande giuste a chi governa, quando chi governa è assente. Una società civile forte e libera è il solo antidoto efficace contro la risorgenza degli arcana imperii. Di questo aspetto parlerà con cognizione di causa Stefano Rodotà, che, insieme a Francesco Bonifacio, Franco Ferrarotti, Antonio Giolitti, Pietro Ingrao, Adriano Ossicini e Pietro Scoppola, sottoscrisse un appello rivolto nel 1986 al Presidente della Repubblica per fugare ogni dubbio sulle cause della strage. Una iniziativa che effettivamente contribuì in maniera determinante alla riapertura delle indagini.
Naturalmente le domande giuste in se stesse non sono sufficienti fino a che non ottengono un sufficiente sostegno dall’opinione pubblica. E qui viene una seconda importante lezione: che la forza degli affetti privati può irrompere nella sfera pubblica e ridefinirne l’agenda, come chiarirà con la sua relazione Gabriella Turnaturi.
Ustica ci consegna infine un quesito. Se una mal definita “ragion di Stato” o il supposto “superiore interesse nazionale” possano mai giustificare, di fronte a una strage, una deliberata rinuncia da parte di pezzi delle istituzioni pubbliche a cercare e dire la verità. Se è accettabile, in quali circostanze e per quali ragioni, che Stati democratici coprano con il segreto quello che tanti cittadini chiedono legittimamente di conoscere. Da questo punto di vista le riflessioni di Giovanni De Luna prepareranno il terreno per gli ultimi tre interventi di Pierferdinando Casini, Giuseppe Pisanu e Walter Veltroni.
Dai 30 anni che ci separano dalla strage di Ustica, un insegnamento sulle battaglie nelle quali è giusto che i semplici cittadini e tutti coloro i quali hanno voce si impegnino per aiutare le istituzioni democratiche a cercare e a dire la verità, sulle resistenze di apparati che sembrano guidare la politica piuttosto che esserne guidati, sui limiti del nostro sistema statuale
16.30 – Daria Bonfietti
Presidente della Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
Salvatore Vassallo
Direttore di Democratica
Vasco Errani – Beatrice Draghetti – Anna Maria Cancellieri
17.00 – Stefano Rodotà
Bussare alle porte delle istituzioni
Professore emerito di Diritto civile nell’Università di Roma “La Sapienza”. Già Vice Presidente della Camera e Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali. Insieme a Francesco Bonifacio, Franco Ferrarotti, Antonio Giolitti, Pietro Ingrao, Adriano Ossicini e Pietro Scoppola, sottoscrittore dell’appello rivolto nel 1986 al Presidente della Repubblica per fugare ogni dubbio sulle cause della strage.
17.30 – Gabriella Turnaturi
L’irruzione degli affetti privati nella sfera pubblica
Professore di Sociologa generale nell’Università di Bologna. Studiosa delle emozioni, della loro dimensione privata e pubblica. Tra i suoi lavori: Associati per amore. L’etica degli affetti e delle relazioni quotidiane. Feltrinelli, 1991; Tradimenti. L’imprevedibilità delle relazioni umane. Feltrinelli, 2000, tradotto in giapponese nel 2002 e in inglese presso la Chicago University Press nel 2007.
18.00 – Giovanni De Luna
Quando le istituzioni sono un muro di gomma
Professore di Storia Contemporanea nell’Università di Torino. Tra i suoi lavori: La passione e la ragione, Bruno Mondadori 2004, Il corpo del nemico ucciso, Einaudi, 2006, Storia del Partito d’Azione, Utet, 2006; Le ragioni di un decennio. 1969-1979. Militanza, violenza, sconfitta, memoria, Feltrinelli, 2009.
18.30
I segreti che le democrazie non possono tollerare
Pierferdinando Casini
Deputato. Già Presidente della Camera dei Deputati. Vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi nella X Legislatura (1987-1992).
Giuseppe Pisanu
Senatore. Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia. Da Ministro dell’Interno ha seguito lo sviluppo delle indagini su Ustica e garantito il sostegno dello Stato alle famiglie delle vittime.
Walter Veltroni
Deputato. Presidente di Democratica. Vicepresidente del Consiglio quando fu sollecitata la cooperazione della Nato nella ricerca della verità sulla presenza di aerei militari in prossimità del DC9 Itavia.